Dopo qualche anno di fotografia, passata a insegnare, lavorare e imparare, mi sono chiesto: “E adesso?”. Ho girato la testa, mi sono guardato indietro e ho contato i passi fatti da quando ho frequentato il mio primo corso di fotografia. Se dovessi quantificare il mio “viaggio fotografico” in km direi che sono partito dal km 0 e sono arrivato al km 8. Dopo quasi 10 anni fare 8 km mi sembra un pò pochino, direte voi. Eppure se scrivo le cose che ho realizzato: corsi base, corsi avanzato, workshop di fotografia sociale, workshop uomo e architettura, corsi come docente, lettura di riviste specialistiche, libri, mostre, fondazione di un’associazione, progetti fotografici personali, collettivi, ecc…, non mi sembra poco, giusto? tro che 8 km.
Ho capito che il mio non è stato un viaggio lineare, uno di quelli che vanno da A a B. Io, negli ultimi anni, ho fatto un viaggio che definirei…a “yo yo”. Avete presente uno yo – yo? Parte da un punto, generalmente la vostra mano, e arriva il più lontano possibile, poi torna indietro e vi ritorna in mano. Capirete che quindi, sono ben più di 8 km, moltiplicateli per tutte le volte che sono tornato indietro e sono ripartito, ho girato, visto, scoperto e ho imparato attraverso la fotografia.
Oggi, sono fermo. Lo “yo – yo” non parte più. Non scende, non sale e non gira. La mia fotografia si è fermata e non sa più bene cosa fare e dove andare. Matrimoni? progetti? foto per bambini? Sento il bisogno di cercare qualcosa di nuovo. Prima di partire per cercare qualcosa mi hanno insegnato che bisogna fermarsi e provare a conoscere, scoprire e meditare. E allora perchè non andare ad Assisi ad un corso di fototerapia e fotografia terapeutica.
Non so quali certezze mi potrà dare nella mia vita fotografica, ma una cosa è sicura…la mia fotografia è ripartita da Assisi ed è ripartita insieme alle persone che ho incontrato in questo anno. Avevo bisogno di parlare, di formarmi e apprendere cosa vuol dire fare fotografia oggi per me. Ho bisogno, adesso, di andare avanti e superare gli 8 km. Mettiamo lo Yo Yo sulla scrivania e prendiamo penna e taccuino, si parte.