L’architettura è una forma d’arte che da sempre vuole mettere insieme due elementi: la bellezza delle forme e l’uomo. Le forme sono quelle che vediamo ed usiamo tutti i giorni, un portone per entrare in un posto di lavoro, una panchina per pensare, una strada per arrivare da qualche parte oppure un ponte per guardare un’alba. Invece l’uomo è colui che usa queste forme, entra, esce, gioca, pensa, cammina, si innamora. Questi due elementi insieme hanno dato vita a questo progetto fotografico.
Partendo dal concetto espresso prima, questo progetto vuole rappresentare tre stati d’animo differenti: il primo è quello in cui l’uomo, nella sua piccolezza, subisce l’architettura e le sue forme, il secondo stato d’animo è quello della consapevolezza, iniziare a vivere gli spazi, guadarli, conoscerli e forse usarli, il terzo atteggiamento è quello della libertà dell’uomo nell’architettura, l’uomo che si libera e ne diventa parte fondante.
Spazi: l’uomo dentro l’architettura, è un progetto fotografico in cui l’uomo fa parte di qualcosa di più grande, un mondo, quello architettonico, che lo ingloba e lo fa scomparire ma che allo stesso tempo lo può liberare.
“Spazi: fra uomo e architettura”, è un progetto fotografico in cui l’uomo fa parte di qualcosa di più grande, un mondo, quello architettonico, che lo ingloba e lo fa scomparire ma che allo stesso tempo lo può liberare.
Questi due elementi insieme, hanno dato vita ad un progetto fotografico articolato in tre momenti: il primo è quello in cui l’uomo, nella sua piccolezza, subisce l’architettura e le sue forme, il secondo è quello della consapevolezza, iniziare a vivere gli spazi, guadarli, conoscerli e forse usarli, il terzo è quello della libertà dell’uomo nell’architettura, un uomo che si libera e ne diventa parte fondante.