Sembra paradossale che dopo il post “qualche idea sul futuro, mi daresti una mano?” questo blog si sia fermato per 831 giorni. E’ come se fossi entrato in una strana quarantena fotografica, proprio come è accaduto con il covid, virus che mi ha mandato in rianimazione a marzo 2021 e mi ha lasciato andare ad aprile 2020.
In questo tempo sono successe tantissime cose che mi hanno cambiato la vita in positivo, una di queste è stato l’incontro con la Cooperativa Cirp che mi ha permesso di lavorare su un progetto dove caregiver e persone con Afasia creano un gruppo fotografico a mettersi in gioco con una mostra e a produrre, alla fine, una mostra fotografica:
“RISCATTI. RACCONTI FOTOGRAFICI TRA RESILIENZA E POSSIBILITÁ”
Questo è il post che ve la racconta:
RiScatti è nata al CIRP, davanti ad un cartellone in cui ci siamo chiesti cosa volesse dire e che relazione ci fosse fra le parole “cura e disabilità”. Dopo alcune discussioni la direzione da prendere ce l’ha data Monica, giovane donna che dopo l’ictus è diventata afasica ed in più ha una disabilità motoria nella parte sinistra: “La mia difficoltà, dopo l’ictus e la conseguente afasia, è stata ricominciare a lavarmi i denti come prima. Era faticoso ma ci ho provato finchè non ci sono riuscita”. Da qui è nata RiScatti, una mostra fotografica che vuole indagare e far conoscere storie di persone con disabilità che faticano tutti i giorni ma che ci provano, nonostante tutto.
RiScatti vi farà conoscere piccole e grandi storie di persone che quotidianamente affrontano la disabilità con determinazione ed energia. L’evento che gli è capito o la condizione che hanno fin dalla nascita li ha portati a “reimparare” a giocare, disegnare, sedersi, lavarsi, costruire, cantare, dipingere, correre, leggere. Tutto diventa fatica, tutto diventa forza, tutto si trasforma in energia.
RiScatti è caratterizzata da una molteplicità di racconti. C’è il racconto del fotografo che ha scattato, il racconto del fotografo che si è fatto ritrarre perché disabile a sua volta, il racconto di chi non ha parola perché Afasico, il racconto scritto su carta ed infine, c’è un racconto collettivo in cui tutti hanno contribuito portando quello che potevano e riuscivano a dare agli altri e a se stessi. Un processo comunicativo e artistico complesso e motivante.
RiScatti racconta le vite di Monica, Rosa, Carmelo, Tiziana, Maurizio, Luisa, Teresa, Pietro, Luca, Pietro, Giulia, Adrian, Daniele, Valter, Franco.
RiScatti è stata ideata, progettata e realizzata dal gruppo fotografico “Buona Luce” del CIRP che è composto da Maurizio, Franco, Roberta, Teresa, Monica, Marianella, Luisa e Antonio.
Le persone del gruppo mi dicono sempre che sono severo, che non gli dico mai che sono bravi e brave, ogni volta che mi fanno vedere mi dicono: “Tanto non andrà bene”. Credo che continuerò così, se questo è il risultato.
Di seguito trovate le foto della mostra e le storie che ci hanno raccontato.